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Uniamo le 3T: Talenti, Territorio, Tecnologie
Venerdì 29 Ottobre 2010
Uniamo le 3T: la presentazione del nostro progetto distrettuale La fuga di cervelli dai nostri territori verso il Centro nord e soprattutto al di là dei confini nazionali, è il problema centrale sul quale si fonderà la politica socio-economica dei prossimi anni. Le sfide globali, alle quali sono chiamati tutti i sistemi paese a livello internazionale, richiedono protagonisti sulla scena mondiale che possano vantare modelli e strutture formative in grado di istruire “capitale umano” sempre più all’altezza di livelli di competizione crescente. La situazione italiana, già di per sé grave, diventa addirittura drammatica se si guardano alcuni dati relativi al nostro mezzogiorno. La migrazione dei giovani laureati, costretti a lasciare le loro regioni, sta accelerando sempre di più e a questo si deve aggiungere che il Mezzogiorno, dopo aver creato 350 mila nuovi posti di lavoro nel triennio compreso tra il 1999 e il 2002, nel triennio 2003-2006 ha perso invece 48 mila posti di lavoro. A lasciare le proprie regioni dopo essersi laureati sono soprattutto i "cervelli" ovvero coloro che si sono laureati con il massimo dei voti. Il 37% di coloro che si sono mossi hanno infatti conseguito il diploma di laurea con la votazione massima di 110 e lode e il 43,9 per cento ha un voto tra 100 e 109. Con l'aggravante che molti finiscono per fare lavori dove la laurea non viene considerata come requisito essenziale: un quinto (il 21,8%) dei giovani laureati del Mezzogiorno dice che la laurea è un titolo eccessivo per il lavoro che svolgono. Ma molti dei giovani meridionali cominciano a muoversi ancor prima, tanto che, degli oltre 43 mila laureati meridionali del 2001 circa uno su cinque si è laureato in una regione del Centro Nord. A registrare un'accelerazione del fenomeno in questi ultimi anni soprattutto la Calabria, la Basilicata, il Molise, la Puglia e la Campania mentre Abruzzo, Sicilia e Sardegna hanno mostrato variazioni meno preoccupanti. Ma il fenomeno macro-sociale che preoccupa di più è la fuoriuscita di capitale umano italiano verso altri Paesi. I dati di cui disponiamo non ci consentono di stimare con precisione quanto sia la perdita annua, ma è verosimile ritenere che nel triennio, dal 1996 al 1999, hanno lasciato il nostro paese 12 mila laureati, in media 3 mila all’anno. Nel 2000, il tasso di espatrio dei laureati si attestava al 7%. Negli ultimi due anni (2007-2008) la percentuale è drammaticamente salita al 13%. Ogni anno trentamila ricercatori formatisi in Italia emigrano all'estero in cerca, non di fortuna, ma semplicemente di una condizione lavorativa decente. Questa "fuga" ha un costo calcolato attorno agli 8 miliardi di euro l'anno, senza contare i danni per il sistema paese che perde gran parte della propria capacità di produrre innovazione e conoscenza. Proprio per arginare questa situazione drammatica i precedenti governi erano intervenuti a più riprese con una serie di provvedimenti tesi al "rimpatrio dei cervelli italiani". Stando alle statistiche dell'ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani), però, questi interventi hanno giovato ben poco al mondo della ricerca italiana, permettendo il rientro solo di 466 ricercatori, molti dei quali, oggi, sono nuovamente costretti a ripartire verso condizioni lavorative ed economiche migliori. Viene da domandarsi come mai in una società in cui si parla di innovazione e di sviluppo come le leve su cui investire per aumentare la competitività, chi porta avanti queste attività viene penalizzato in maniera così evidente. Oggetto della proposta. Alla luce di quanto sopra il Rotary Club Reggio Calabria Sud “Parallelo 38” con il pieno sostegno del Distretto 2100, intende proporre un progetto di Mentoring rivolto a giovani di età compresa tra i 25 e i 35 anni in possesso di un curriculum formativo in materie scientifiche con una dimostrata propensione alla ricerca applicata. L’opportunità che verrà offerta ai questi giovani attentamente selezionati sulla base del loro curriculum e attraverso una interview motivazionale e professionale a cura di una commissione di Senior Researchers a carattere internazionale, mira a strutturare un percorso formativo finalizzato all’assunzione in prestigiosi Centri di ricerca del nostro paese (alcuni presenti nel Sud Italia) dopo un periodo di mentoring formativo-motivazionale pensato e realizzato da Rotariani (impegnati in ruoli apicali nella ricerca o nelle professioni) sotto gli auspici e nello spirito del RI. I giovani saranno scelti all’interno di ambiti curriculari che ricadono nelle seguenti aree disciplinari: scienze economiche, scienze matematiche e fisiche, informatica, scienze giuridiche, architettura, ingegneria, scienze mediche e scienze biologiche. Il percorso prevede l’assegnazione ad personam di un numero di borse di studio finalizzate alla frequenza giornaliera presso prestigiosi centri di ricerca sotto la giuda di un ricercatore “mentore” e con la mission di sviluppare un progetto di ricerca e pubblicazioni su riviste ad impatto scientifico (condizione necessaria questa per l’erogazione finale della borsa che avverrà in due tranches). Alla fine del soggiorno di ricerca si offrirà la possibilità di avere un contratto di collaborazione scientifica o un assegno di ricerca o una Borsa di Dottorato di Ricerca con la struttura ospitante o in altro centro di ricerca in Italia o una Università preferibilmente meridionale. Nasce un attività di service orientata alla valorizzazione dei nostri giovani attraverso un Rotary “incubatore”. Le Borse di studio dell’ammontare di 6.000,00 euro cadauna saranno co-finanziate dal Distretto 2100. Centri di ricerca coinvolti (lista in progress): KITeS - Knowledge, Internationalization and Technology Studies – Università Commerciale L. Bocconi (Milano);Fondazione Roma;Fondazione Umberto Veronesi per lo sviluppo delle Scienze – Milano |
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